(continua dal post precedente).
Rieccoci a completare la lista delle cose che odiano le bambine da 3 a 6 anni.
6. andare a nanna
la sera si consuma il nostro rituale dell’addormentamento che si svolge più o meno così.
Pigiama infilato durante la puntata delle Winx, alla velocità della luce per non perdersi qualche fotogramma del cartone (con i suoi vestiti abbandonati sguaciti sul divano).
Lento trascinamento dal divano al letto non prima di aver fatto altre dieci tappe per la casa, compreso il bagno per lavarsi i denti. Lettura di una fiaba scelta dal suo libro preferito. Coperte rimboccate, un po’ di chiacchiere con il mio braccio imprigionato nelle sue manine che non vogliono mollarlo. In questo momento lei diventa la più ciarliera delle bambine, con una memoria eccezionale sugli eventi della giornata che vuole condividere con te. Bacio della buonanotte, porta lasciata un po’ aperta, ciao Giorgia a domani, sogni d’oro.
Bene, a questo punto, quando tu sei ormai convinta di avercela fatta e ti sdrai beata sul divano per guardarti una puntata di quella serie che proprio ti piace eccola apparire.
Sguardo da angioletto. “Mamma ho sete”.
7. mangiare verdure/minestra (della mamma)
i bambini non amano la verdura, c’è poco da fare. Io devo ancora trovarne uno che sui 5 anni mangia tutta la verdura, carciofi e cavolfiori compresi. Giorgia non è da meno. Ricordo che da piccola assaggiava tutto con gusto, perfino le carote rosse frullate nella pappa. E che buone.
Adesso con la forchettina compie una minuziosa selezione di tutte le verdurine anche le più piccole che avvista nel piatto, nascoste nel riso, nella frittata o peggio, nella minestra. L’unica eccezione per i pomodori, di cui è ghiotta. A casa mia si frulla tutto, specialmente il minestrone. Largo a vellutate e passati: ci nascondo tutte le verdure possibili, camuffo con una bella spolverata di grana e dei buoni crostini tostati in forno. La mamma è sempre la più furba.
Salvo poi tornare a casa dall’asilo e dirti che “oggi c’erano carote tagliate a bastoncini e ne ho mangiati due piatti”. Amore della mamma.
8. togliere il pigiama e vestirsi
la vestizione mattutina richiede sempre un tempo infinito. Le chiedi di iniziare a prepararsi, le lasci i vestiti sulla sedia, i calzetti puliti, mentre tu prepari le sue sorelline più piccole. Ogni tanto dal bagno mi accerto che si stia vestendo, “Giorgia a che punto sei?” per poi trovarla beata con i pantaloni del pigiama ancora indosso a completare la sua torre di lego o vestire la sua Barbie.
Chiudiamo in bellezza la preparazione mattutina con la ricerca delle scarpe, che non si trovano mai.
Sofia ha la capacità di nasconderle in luoghi imprevedibili.
Così la mattina, tra le varie cose da fare, ci aspetta una grande caccia al tesoro. Oltre le scarpe, mancano sempre all’appello anche i loro ciucci, ma questa è un’altra storia.
9. alzarsi la mattina
la mattina per alzarmi dal letto metto tre sveglie. La prima alle 06.30, la seconda alle 6.45 per poi tirarmi su alle 7.00 con grande fatica. Lo stesso per Giorgia. Quando vado a chiamarla devo scrollarla un po’ perché si risvegli dal sonno profondo.
Si copre con le lenzuola quasi a non volermi sentire, si rannicchia per catturare il tepore delle coperte che sta per lasciare. Per poi alzarsi solo con la promessa di una tazza di cioccolato con pane e marmellata già pronto in tavola.
Da lunedì a venerdì è così. Il sabato e la domenica, non si capisce come, lei si alza alle sette e ti arriva in camera a vedere perché siamo ancora a letto.
10. lavarsi i denti
fino a qualche tempo fa i denti glieli lavavo io. La acciuffavo e la trascinavo in bagno, “Giorgia apri bene la bocca, ffrrr frrr (spazzolino elettrico sopra e sotto) sciacquiamo la bocca e siamo pronti.”
Adesso vuol far da sola. Devo controllarla però, da quando il dentifricio alla fragola è durato meno di una settimana.
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