Alla fine ha confessato…

Lunedì sera, tutte e tre in casa che giocano insieme dopo la merenda. Si spostano in salotto. Ogni tanto si sente qualche gridolino, poi silenzio, poi ancora qualche risata, poi silenzio.

Finisco di riordinare la cucina, poi stendo una lavatrice. Finchè la vedo.

Ha una guancia gonfia e rossa, una sola, quella destra. Sembra che qualcosa le abbia punto ma è un rossore diffuso, non c’è traccia di puntura. Giulia cosa hai fatto? Silenzio.

Giulia, cosa è successo alla tua guancia? Cos’hai toccato? Silenzio.

Bambine sapete cosa è successo alla Giulia? Niente da fare.

Provo a controllare se per caso in soggiorno non ci sia qualcosa di strano che riesca a giustificare il rossore, ma a parte il solito disordine non trovo niente di particolare che attiri l’attenzione. Finchè la vedo.

Se ne sta in disparte, il viso abbassato sul petto, con gli occhietti da colpevole che mi fissano e la bocca in quell’espressione un po’ così, con le labbra strette e all’ingiù. Segni particolari: colpevole. Giorgia.

Giorgia, cosa hai combinato a tua sorella?

Da dietro alla schiena salta fuori una scatolina bianca con scritto: Arnica, unguento.

Mamma, l’ho passata sulla guancia della Giulia, pensavo fosse una crema per il viso.

Sì Giorgia, più o meno.

 

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