“Fermo! Guarda qua! Al tre scatto: uno due…”
E al tre regolarmente tuo figlio ha girato la testa dall’altra parte e lo scatto che ti immaginavi perfetto, è da cancellare.
Rifacciamo.
“Dai mettiti lì, da bravo. Dai che se stai fermo la mamma ti regala una caramella. Ecco, un sorriso, no, non troppo, così sembra in posa, dai ancora una volta…”
Questa estate al mare ho assistito ad una scena notevole, da filmare tanto era ridicola.
Dunque. Due fratellini, maschio e femmina, seduti in riva al mare a giocare con la sabbia. Se ne stavano tranquilli e sereni con la loro paletta e secchiello. Stavano costruendo un castello, con un fossato intorno. Il fratellino lo stava scavando mentre la sorellina (più grande) dava istruzioni.
Il sole iniziava a picchiare, saranno state le 11.00. Poco lontano una comitiva di parenti immersi nelle chiacchiere.
Si alza, silenzioso, il nonno e va a posare un cappello troppo grande sulla testa del piccolo che continua il suo scavo.
Salta su la mamma come una molla tirandosi dietro il papà provetto fotografo perché “Vuoi non fotografare tuo figlio così buffo con il cappello del nonno mentre scava il fossato intorno al castello?”.
“Ecco bambini adesso papà vi fa una bella foto”. “Smettete di giocare, continuate poi.”
“Su, mettetevi vicini, ecco tu Maria (nome di fantasia) stai un po’ più vicina a tuo fratello”.
“A te cosa possiamo mettere tesoro? Vuoi gli occhiali di zia che sono tanto belli?” Ziaaaaa vieni qui, portaci gli occhiali che li mettiamo a Maria.
Nel frattempo intorno a papà si sono radunati tutti i parenti, per assistere e dire la propria sulla foto dell’estate. “Un po’ più in là, un po’ più in qua, raddrizza la schiena, non inclinare troppo la testa….”
Ecco guarda che carini. Su adesso guardate tutti a papà e al tre scattiamo: uno du… Noooo Matteo (nome di fantasia) cos’hai sulla bocca? Cos’è quella macchia? Zio porta un fazzolettino che la puliamo, mica vorrai che compaia sulla foto.
Ecco allora uno due t… Matteeeooo guarda nonnaaaa! Maria non fare quelle facce!!!!
Niente da fare.
Poi arriva il momento in cui c’è una specie di trasformazione.
Prima è tutto un “cucù”, “guarda l’uccellino”… un istante dopo si passa alle minacce “ se non guardi qui e fai un sorriso stasera niente gelato/televisione…”. Per finire con le azioni.
E allora riecco la mamma che si lancia isterica verso Matteo, sfondando nel frattempo metà del fossato “Ti ho detto di guardare papà lo capisci o no?” “sempre a fare quello che vuoi tu, mai una volta che ascolti”….
Parte un pianto isterico del bambino. Anche la sorella si è scocciata. Sono pronti i nonni a rasserenare i nipoti e si riparte.
Alla fine la foto l’hanno fatta. La mamma era soddisfatta. Il papà ha mostrato il cellulare a tutti, la zia si è ripresa in fretta gli occhiali, il nonno ha lasciato il suo cappello al nipote.
Matteo e Maria si sono gettati nel fossato hanno ripreso a scavare nella sabbia, finalmente soli.
Fra qualche anno riguarderanno quella fotografia scattata durante l’estate del 2017 su una spiaggia della riviera Adriatica. Rideranno di quell’immagine, un po’ buffa: lui con il cappello del nonno in testa. Lei con gli occhiali firmati della zia.
Non ricordando niente (fortunatamente) di tutto il resto.
Potrebbe anche interessarti: