Quando ne aspetti 1 e ne arrivano 2

Signora, c’è una sorpresa, non è uno, sono due.

Fermi, calma REWIND…

Era da tempo che volevamo allargare la famiglia, dopo Giorgia che a tre anni meritava compagnia.

Così quando ho saputo di essere in dolce attesa da una di quelle magiche penne che si colorano con due striscette blu, io e Mister D eravamo proprio felici.

“Sarà un maschietto o un’altra femminuccia?” era la domanda ricorrente, e già partiva il toto nomi, ignari di tutto….

Eh sì, perché la famosa pennetta di cui sopra mica ti dice quanti sono. Perché nessuno ha mai previsto delle righette aggiuntive, che so, tre striscette per gemelli, e visto che ci siamo anche una azzurra se è maschio e rosa se femmina?almeno uno apprende la notizia per intero senza tirarla tanto per le lunghe.

Così, memore della prima esperienza di donna in stato interessante, ho affrontato le prime settimane serenamente, con la piena consapevolezza di quello che mi attendeva e pianificando nella mente quello che sarebbe successo di settimana in settimana, di mese in mese, come un film, compresa la colonna sonora (i dolori del parto), e i titoli di coda (si ringrazia il dottor tal dei tali per l’assistenza durante la gestazione).

Ho preso appuntamento per la prima visita, che viene fatta non il giorno successivo alla famosa pennetta, ma dopo ben 6 settimane, quindi all’incirca 1 mese e mezzo.

Mi sono presentata da sola, sono entrata spavalda nell’ambulatorio, sapevo già quello che il dottore mi avrebbe detto, aspettavo solo conferma di quello che già sapevo.

Già mentre guardavo nello schermo ho cominciato a strabuzzare gli occhi.

Cos’era quello strano puntino nero a poca distanza dal primo?? Ho provato a convincermi che fosse nell’ordine:

  • – una macchia dello schermo
  • – un’illusione ottica

e infatti il dottore sembrava procedere secondo i miei piani “Sì signora, le confermo la gravidanza, come vede l’embrione si è impiantato bene nell’utero, ecco vede questo puntino qui…”

e mentre diceva queste parole i miei occhi erano tutti fissi lì, su quell’altro puntino, quello dietro, quello che sembrava una macchia dello schermo ma non era, quello che sembrava un’illusione ottica ma invece c’era, eccome se c’era.

E poi la famosa frase “Signora c’è una sorpresa, non è solo uno, sono due, vede quel secondo puntino?”. “Ahhh????????” Ecco di colpo tutto è stato chiaro. Il secondo puntino, quello che stavo fissando da dieci minuti è il gemello di quello davanti. Il gemello, quindi sono due, sono DUE.

Sono due vero dottore, non ci sono altri puntini nascosti?

D’improvviso quando tutto è stato chiaro, quando nella mia mente a fianco di quel batuffolo che già mi immaginavo ne è comparso un altro è arrivata l’ondata di panico.

Oddio e adesso? Come si fa con due? come li tengo in braccio, come calmo uno mentre l’altro piange, come li allatto? Ma si allattano due gemelli? Come li distinguo? Dovrò mettere i braccialetti con i nomi e se poi li inverto? Come posso pensare di tornare a lavorare dopo due gemelli? Come mi organizzo per…tutto?

E mentre il dottore proseguiva con gli aspetti medici di una gravidanza gemellare la mia testa vagava persa in una moltitudine di domande a cui non sapevo dare risposta.

“Signora la gravidanza gemellare è più complessa di quella singola…. Blablabla…la gravidanza potrebbe non arrivare a termine e i piccoli potrebbero nascere prematuramente…blablabla… maggiori controlli…blablabla…Signora so che non mi sta ascoltando…”

Ed è così che ho appreso che la famiglia da 3 passava in un sol colpo a 5. Nella mia pancia Sofia e Giulia se la ridevano pensando allo scherzetto che mi avevano combinato…

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