Avere una sorella significa anche condividere gli stessi giochi.
Se poi sono gemelle capita spesso che l’interesse sia rivolto verso le stesse cose nello stesso momento. Non perché le gemelle siano uguali anche nei gusti, sia ben inteso, ma perché avendo la stessa età hanno spesso bisogno di stimoli simili.
E quando non hai il doppione di tutto, due identiche bambole, due libricini uguali, due macchinine a pedali, allora possono nascere dei veri e propri litigi.
“Questo è mio”, “no è mio, blutta” “no blutta Sofia”
Lo schema tipo è il seguente:
– 1-0: una sta giocando l’altra si avvicina, adocchia un giocattolo che guarda caso è nelle mani della sorella e con la velocità della luce senza tanti convenevoli se ne appropria dicendo “E’ mio”lasciando l’altra in un pianto isterico.
– 0-1: sempre stessa scena ma questa volta la sorella più svelta scappa con il bottino, in tutta fretta. La sorella meno furba piange lacrime amare.
– Situazione 0-0 pareggio con oggetto conteso tra le due che se lo rimbalzano tra le mani “E’ mio” “no è mio”. Di solito vince la più forte, nel nostro caso Sofia.
Giulia è più mingherlina, ha imparato presto a cedere di fronte agli atteggiamenti prepotenti della sorella. Sa di non poter competere dal punto di vista fisico.
E allora ieri, mentre si litigavano una pallina già finita nelle mani di Sofia, Giulia si volta, la guarda furente e con tono minaccioso le dice “quetto è mio, occo cane”.
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