Roma: si accende l’albero di Natale

Era da tempo che desideravo andare a Roma. La città eterna, la capitale d’Italia, il posto dove tutti dovrebbero andare almeno una volta. Perché Roma ti accoglie come un libro di storia sempre aperto, perché Roma sa affascinare e sorprendere, perché è una città piena di vita e di possibilità.

A Roma respiri il passato camminando il presente.

Dentro i suoi palazzi si decide il nostro futuro mentre fuori, tra i vicoli, nelle piazze, i monumenti raccontano la nostra storia. Sono lì, immobili, a ricordarci in silenzio chi eravamo e come volevamo diventare.

Tre giorni a Roma per ritrovare l’albero di Natale donato dal Trentino a piazza San Pietro. Ne ho parlato in un post che trovate qui “L’albero volante per piazza san Pietro”.

Per la trasferta è partita una delegazione di 400 persone dalla Valsugana, come un piccolo paese di pellegrini dell’albero. Mica capita tutti i giorni.
Abbiamo deciso di aggregarci alla delegazione ma organizzando i nostri spostamenti in autonomia.
Siamo perciò scesi in treno prenotando un appartamento a pochi passi da piazza San Pietro. A breve un post su come organizzare un viaggio a Roma con tre bambine con passeggino gemellare al seguito.

Roma piazza san Pietro albero di natale

Nella mattinata del 9 dicembre abbiamo incontrato Papa Francesco.
L’appuntamento era in aula Paolo VI, conosciuta anche come aula Nervi, un auditorium immenso posto a fianco della Basilica di San Pietro.  Controlli severi per l’entrata nella sala delle udienze papali.
Le guardie svizzere da sole meriterebbero una foto ricordo.
Una volta dentro il clima diventa disteso, ci si ritrova tutti, “ah, sei qui anche tu” “come hai fatto a portartele tutte?” e così il tempo passa in fretta.

E poi arriva Lui, Papa Francesco. Il passo svelto, deciso, si muove sul palco verso la sua poltroncina bianca. Si siede, ci osserva. Ci siamo noi, ci sono i maltesi che questo anno hanno portato il presepe, ci sono i bambini degli ospedali pediatrici che hanno dipinto le bocce dell’albero. E poi Lui scende per salutarli uno a uno, per accarezzarli, per scattare una foto ricordo, per regalare un sorriso e una benedizione.
E piano piano arriva anche da noi.

“Giorgia avvicinati al parapetto che tra un po’ arriva, dai che forse riesci a dargli la mano.”
“No mamma voglio rimanere qui seduta.” “Giorgia ti regalo 5 gettoni per i cartoni in tv.” Eccola saltare in piedi come una molla e avvicinarsi decisa al parapetto quasi a volerlo scavalcare. Nella sua mente solo le puntate delle Winx guadagnate in modo così meschino.

Solo che nel frattempo a quel parapetto si è avvicinato mezzo paese e adesso sono io a rimanere indietro, con una piccola in braccio e l’altra persa in mezzo alle gambe di qualche nonnina intrepida che pur di avvicinarsi al Papa sarebbe disposta a tutto.
Recupero Sofia e la metto su una sedia pregando che ci rimanga e con Giulia in braccio mi faccio spazio sgomitando fino a posizionarmi in seconda fila.
Riesco perfino a scattare una foto a Giorgia mentre stringe la mano al Papa e con una mossa felina allungo il mio braccio fino a Lui che prende la mia mano.

Papa Francesco

Un incontro emozionante, una stretta che ricorderò a lungo.
La morbidezza e il calore delle dita, come quelle di un bambino.

Dopo questo incontro, nel pomeriggio, ci ritroviamo di nuovo in piazza san Pietro. Eccolo il nostro albero.

E’ un po’ provato dal lungo viaggio, dopo quasi un mese dal taglio si è un po’ asciugato. Qualche ramo manca, specie in centro. Però….

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Però è qui, è in piazza San Pietro, svetta alto verso il cielo, le bocce colorate a decorarlo, la Basilica sullo sfondo. Verrà ripreso e proiettato nelle televisioni di tutto il mondo.

Siamo qui in tanti, condividiamo le stesse emozioni.
Poche volte ho sentito un sentimento così forte di appartenenza alla mia comunità.

Dopo i discorsi ufficiali inizia il conto alla rovescia.
Ormai si è fatto sera, piazza San Pietro è al buio.
Dieci, nove, otto, ….quattro tre due unoe l’albero si accende.
18.000 lampadine a led di colpo si illuminano come puntini di luce che salgono rapidi verso il cielo.
Questa è la magia di Piazza San Pietro, questa è l’emozione che non scorderemo.

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