Settembre tempo di progetti

Settembre è arrivato e come ogni anno la fine dell’estate coincide con un rinnovato entusiasmo per nuovi progetti per l’autunno/inverno. Che sia un nuovo corso di cucina oppure di fotografia o semplicemente l’iscrizione ad un corso di joga, ogni anno immancabile arriva la mia lista dei desideri che a volte rimane tale.
A volte è colpa della mia pigrizia, lo ammetto, a volte perché il destino gufa contro. Ecco qui 3 esempi…

1.    La palestra
Per anni immancabilmente a fine estate avevo pianificato di iscrivermi in quella palestra ben attrezzata a pochi chilometri da casa. Avevo perfino fatto una lezione prova di GAG una volta e siccome non conosco il concetto di gradualità, mi ero sparata una lezione intera di circa 1 ora di livello avanzato. Mica potevo mostrarmi una schiappa al primo incontro.
Così ho passato l’indomani mattina a letto con stiramenti vari e un po’ di febbre. Geniale.
Comunque, superato questo piccolo intoppo, era arrivato finalmente il momento di iscrivermi, mi ero proprio convinta, contagiando tutta la famiglia.
“Sai che mi iscrivo in palestra?” “Ah sì, brava, e quando?” “A settembre, faccio la tessera e frequenterò due sere a settimana, il martedì e il giovedì, non vedo l’ora”.
E così a forza di dirlo era arrivato il momento di farlo e dopo aver saltato la prima stagione con scuse più o meno plausibili, l’anno successivo mi sono decisa.
Mi ha accompagnata Mister D fino al parcheggio del centro commerciale. Sono scesa dalla macchina, tutta entusiasta, lo stavo veramente facendo. Ho fatto una rampa di scale che porta al piano interrato occupato dalla palestra super attrezzata ma… della palestra non c’era più traccia. Sparita. Spariti tutti gli attrezzi, tutte le vetrate oscurate da fogli di giornale ormai ingialliti. Sulla porta di ingresso un foglio bianco recitava più o meno così: la palestra è chiusa, per sempre. Così ho archiviato il progetto palestra. Per sempre?

2.    Le fustelle
Una volta casualmente navigando in Internet ho scoperto il mondo Big Shot, ovvero la macchina che viene usata per fustellare carta, cartoncino di ogni forma e dimensione.  Si è aperto un mondo fatto di fustelle e gomma crepla, concetti a me prima sconosciuti. Ci sono in rete dei lavori bellissimi fatti da persone creative con una spiccata manualità che riescono ad accostare fotografie con carte sagomate di qualsiasi forma, colore dimensione. Il risultato sono album spettacolari da sfogliare quelle fredde sere d’inverno quando ti prende la malinconia e ti perdi beatamente nei ricordi…
Comunque riprendendo il filo, dopo aver passato un bel po’ di serate connessa ad Internet a capire, guardare, illuminarmi ho capito di aver trovato il mio hobby ideale.
Ho deciso di comprarmi la macchinetta e tutto il resto, le carte colorate, i cartoncini in rilevo, la gomma crepla rossa per la copertina, già vedevo tutte le foto contenute nel mio hard disk finalmente stampate e messe in ordine con stile e gusto in album colorati.
Mister D mi aveva avvertita: “ quando pensi di ritagliarti il tempo per queste cose?” ma ormai mi ero decisa. Il Kit non è proprio a buon mercato per chi come me voleva semplicemente accostarsi alla materia, ma ho trovato una via di mezzo acquistando un buon usato su un sito online. Già il prezzo mi aveva fatto gridare all’imbroglio ma nella mia innata buonafede avevo persino chiamato il numero e, una volta capito che si trattava di un negozio che svendeva le ultime macchine rimaste in magazzino mi ero quasi fatta convincere dell’affare. In realtà si trattava di una grande fregatura, per fortuna smascherata in tempo.
Tutta questa storia ha un po’ sbiadito anche la mia passione per le fustelle…

3.    I vasetti
Avete presente tutti quei recipienti in vetro di varie forme e dimensioni che dovrebbero ospitare marmellate e conserve fatte in casa da mani esperte poi chiusi, sterilizzati, con tanto di etichetta e stoffetta in tinta, con bordi a zig zag, posta sopra il coperchio che sa tanto di conserva della nonna?
Quando ho scoperto la famosa busta di pectina che in quattro e quattr’otto trasforma le tue fragole in una magica confettura, mi sono lanciata con le marmellate.
Ho comprato una quantità industriale di vasetti, quelli dal vetro spesso, con relativo coperchio. Questa volta sono arrivata in fondo. Anche in questo caso il principio di gradualità non è stato applicato.
Marmellata di fragole, di pesche, marmellata di prugne (questa rigorosamente con lo zucchero e cotta sul fuoco per un paio di ore), pesto fatto in casa e peperoncini ripieni di tonno o di acciughe e capperi. Devo dire che l’impegno è stato premiato e per una bella stagione la mattina abbiamo spalmato marmellate fatte in casa.
I vasetti dicevamo. Adesso che le marmellate sono mangiate, il pesto finito a condire la pasta e i peperoncini al tonno buttati perché fermentati (ah, la luna) mi ritrovo con una infinita quantità di vasetti pronti per essere riempiti di nuovo. Ogni volta che apro l’armadio e vedo quella bella scatola con scritto “vasetti” mi prende l’ansia da prestazione.
Settembre è arrivato, le prugne sono quasi mature, chissà che nell’elenco delle cose da fare non ci sia un posticino anche per la marmellata….se non altro per togliermi dalla vista tutti quei vasetti vuoti….
rticolo categoria travel

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